20th Century Literary archive - Archivio letterario del Novecento
Handwritten dedication by Dino Campana to Virginia Tango, Alberto Tallone’s aunt. A writer and a feminist who shared the modern and revolutionary ideals of those women who aspired to equal gender rights, she was, not surprisingly, a friend of Sibilla Aleramo, Ada Negri and Margherita Sarfatti. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. Dedica di Dino Campana a Virginia Tango, zia di Alberto Tallone, scrittrice e femminista che condivideva i moderni e rivoluzionari ideali di quelle donne che ambivano alla parità di diritti, e, non a caso, era amica di Sibilla Aleramo, Ada Negri e Margherita Sarfatti. Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
August 14, 1917. Postcard by Dino Campana to Eleonora Tallone, Alberto’s mother. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. Cartolina postale autografa a Eleonora Tallone, con timbro postale del 14 agosto 1917. «Mancia competente, ricca elemosina, a chi, vistomi il più piccolo bimbo del mondo vorrà darmi notizie della mia mammina che mi ha insegnato l’amor, la divina sibilla, morta o viva vergine o…. Pietà di me signora. Non farò alcun male a Rina. / Dino Marradi». Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
August 14, 1917. Postcard by Dino Campana to Eleonora Tallone, Alberto’s mother. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. Cartolina postale autografa a Eleonora Tallone, con timbro postale del 14 agosto 1917. «Mancia competente, ricca elemosina, a chi, vistomi il più piccolo bimbo del mondo vorrà darmi notizie della mia mammina che mi ha insegnato l’amor, la divina sibilla, morta o viva vergine o…. Pietà di me signora. Non farò alcun male a Rina. / Dino Marradi». Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
(date unknown, circa 1920s) Autograph note by Dino Campana to Eleonora Tallone. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. Biglietto autografo indirizzato a Eleonora Tallone, senza data. «Dolce signora: Il mio motto! “Per la vita e per la morte”. Grazie delle sue care parole e Salve, Dino Campana». Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1930. It was Sibilla who introduced Alberto Tallone to Maurice Darantière, allowing him to start his career in publishing. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. Fu Sibilla a presentare Alberto a Maurice Darantière, permettendogli così di dare avvio alla sua carriera in campo editoriale. Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1931, Gabriele d’Annunzio dedicates a copy of his books to “his brother the bookseller” Alberto Tallone. During the 1930s, Tallone was able to keep his antiquarian bookshop in Milan open, travelling back and forth from France, where, since 1930, he had started his apprenticeship at Maurice Darantière’s and Léon Pichon’s typographic studios. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. Durante gli anni Trenta e fino al 1943, Tallone riuscì a tenere aperta la sua libreria antiquaria a Milano (presso l’ex convento di Sant’Erasmo in via Borgonuovo 8), grazie ai viaggi frequenti tra l’Italia e Parigi, dove, sin dal 1930, aveva cominciato a collaborare con Darantière e Pichon. Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1944. Letter by Jean Soulairol to Alberto Tallone. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1944. Lettera di Jean Soulairol ad Alberto Tallone. «Au maître-imprimeur A. Tallone en hommage d’admiration et d’amicale sympathie. Comme sur l’azur la pure colonne, sur le feuillet blanc chantent les beaux vers: le maître-imprimeur nous mène à travers le vrai Parthenon que sa main jalonne. Et sur l’Acropole où dance Babylone, temple plus parfait n’a vu l’univers, si fuselé, si pareil, si divers, qu’un chant de Ronsard dressé par Tallone. Chassandre, Marie, Hélène, venez! Pour équilibrer ses divins sonnets, votre amoureux a trouvé l’architecte et Vous pouvez élire vos séjours dans ce palais qui chaque pas respecte, que Vous traça le chantre des Amours.» Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
Angelo Giuseppe Roncalli, 1947
1947. Angelo Giuseppe Roncalli, the futur Pope Giovanni XXIII, attended the atelier of Tallone when he was Apostolic Nuncio in Paris. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1947. Angelo Giuseppe Roncalli, meglio noto come Papa Giovanni XXIII, frequentava l’atelier di Tallone quand’era nunzio apostolico a Parigi. «Al valentissimo Alberto Tallone stampatore fuori classe rinnovo il vivo compiacimento per i successi ottenuti e l’augurio cordiale di sempre più copiose e nobili affermazioni di buon gusto italico in terra di Francia» (Angelo Giuseppe Roncalli, Parigi, 1947). Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
Angelo Giuseppe Roncalli, 1947
1947. Angelo Giuseppe Roncalli, better known as Pope Giovanni XXIII, attended the atelier of Tallone when he was Apostolic Nuncio in Paris. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1947. Angelo Giuseppe Roncalli, meglio noto come Papa Giovanni XXIII, frequentava l’atelier di Tallone quand’era nunzio apostolico a Parigi. «Al valentissimo Alberto Tallone stampatore fuori classe rinnovo il vivo compiacimento per i successi ottenuti e l’augurio cordiale di sempre più copiose e nobili affermazioni di buon gusto italico in terra di Francia» (Angelo Giuseppe Roncalli, Parigi, 1947). Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1948. Letter of appraisal from Luigi Einaudi, President of the Italian Republic. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1948. Lettera di Luigi Einaudi. «Roma, lì 17 giugno del 1948. Caro Signore, dono più gradito Ella non poteva farmi di questo suo capolavoro dantesco. Tutto è bello nei tre volumi: la carta, i tipi, la spaziatura, i margini perfetti nei loro rapporti, il frontespizio, la copertina, la dichiarazione finale dello stampatore, i fogli bianchi e di risguardo, la legatura; tutto persuade l’amatore a guardare con occhio ad ogni volta più compiaciuto ed a toccare con mano lieve e rispettosa. Se Le accadrà di trovarsi dove io sia, Le sarò tenuto se vorrà consentire ad un compaesano Suo, di manifestarLe a viva voce la sua riconoscenza per l’onore che Ella fa all’Italia, tenendo alto il grido nell’arte tipografica. Suo cordialmente, Luigi Einaudi». Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1949. Sibilla Aleramo encloses to her letter the inedit essay “Genesi della poesia” and 26 poems. She wishes Madino (nickname for Alberto Tallone) would publish them. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1949. Lettera di Sibilla Aleramo ad Alberto Tallone. «Caro Madino, eccoti finalmente ciò che avevo promesso di mandarti, la mia prosa inedita Genesi della Poesia e una scelta di 26 brevi liriche. Leggi l’una e le altre, e poi scrivimi che cosa ne pensi e se sei tuttora disposto a farne una delle tue pregiate edizioni, e per quando. Inutile ripeterti che ne sarei lieta e orgogliosa. S’intende che ti lascio completamente libero di scartare le poesie che per una qualsiasi ragione non trovassi adatte, nonché di decidere sul formato e su ogni altra cosa. «Caro Madino, io non mi sento molto bene, e a giorni partirò per un periodo di riposo e di isolamento, durante il quale mi auguro di ritrovare un po’ di forza. Non so ancora che luogo sceglierò, tu però dirigi sempre qui alla mia soffitta, di dove la posta mi verrà trasmessa. Spero sentire che tu stai bene e che lavori col tuo consueto magnifico fervore. Abbiti un abbraccio dall’antica amica, Sibilla Aleramo». Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1949. Sibilla Aleramo encloses to her letter the inedit essay “Genesi della poesia” and 26 poems. She wishes Madino (nickname for Alberto Tallone) would publish them. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1949. Lettera di Sibilla Aleramo ad Alberto Tallone. «Caro Madino, eccoti finalmente ciò che avevo promesso di mandarti, la mia prosa inedita Genesi della Poesia e una scelta di 26 brevi liriche. Leggi l’una e le altre, e poi scrivimi che cosa ne pensi e se sei tuttora disposto a farne una delle tue pregiate edizioni, e per quando. Inutile ripeterti che ne sarei lieta e orgogliosa. S’intende che ti lascio completamente libero di scartare le poesie che per una qualsiasi ragione non trovassi adatte, nonché di decidere sul formato e su ogni altra cosa. «Caro Madino, io non mi sento molto bene, e a giorni partirò per un periodo di riposo e di isolamento, durante il quale mi auguro di ritrovare un po’ di forza. Non so ancora che luogo sceglierò, tu però dirigi sempre qui alla mia soffitta, di dove la posta mi verrà trasmessa. Spero sentire che tu stai bene e che lavori col tuo consueto magnifico fervore. Abbiti un abbraccio dall’antica amica, Sibilla Aleramo». Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1949. Dedication by Vivi Gioi to Alberto Tallone. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1949. Dedica di Vivi Gioi ad Alberto Tallone. «Grazie Alberto Tallone per una gioia in più nella mia vita». Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1949. Postcard by actress Paola Borboni to Alberto Tallone. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1949. Cartolina di Paola Borboni ad Alberto Tallone. Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1949. Page 1 of 19 of the handwritten final note by philologist Gianfranco Contini to the edition of Petrarch’s "Canzoniere", Tallone Éditeur, Paris 1949. This edition has become the textbook for Petrarch's studies to come. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1949. Pagina 1 di 19 della nota finale del filologo Gianfranco Contini al "Canzoniere" di Petrarca, pubblicato da Tallone a Parigi quello stesso anno. La lezione del "Canzoniere" stabilita da Contini ha fatto scuola ed è tutt'oggi il testo di riferimento a livello universitario. Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1952. Project of the series "Biblioteca Rara Tallone", directed by Gianfranco Contini. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1952. Progetto della collana la “Biblioteca Rara Tallone”, diretta da Gianfranco Contini. L’ideale di Alberto Tallone di unire filologia alla tipografia pura, attraverso la collaborazione dei più valenti studiosi, si concretizzò nel progetto della “Biblioteca Rara Tallone” qui commentata da Roberto Cicala nel saggio “Petrarca, Contini, Tallone”, Università Cattlocia, Milano, 2011. «Iniziando questa Collezione, darei una nuova fisionomia alla mia attività tipografica-editoriale» scrive Tallone da Parigi nel marzo 1952 a proposito di una «collana di testi rari e preziosi». Il destinatario è Contini, disposto a dirigerla e a «cominciare con i Carmina petrarcheschi di Billanovich» proponendo come titolo “Biblioteca rara Tallone”. Tuttavia Alberto Tallone decise di demandare la realizzazione del progetto, che sarebbe stato monopolizzante per la casa editrice, ad editori industriali usi ai grandi numeri. Fu una scelta che gli permise di gettare le basi di un catalogo che conta, fino ad oggi, 400 titoli, spaziando dai Presocratici greci ai poeti contemporanei, quali Alda Merini ed Eugenio de Signoribus, tutti interpretati in una veste grafica originale. Avvenne così che Contini, in veste di direttore della Nuova Raccolta di classici italiani annotati di Einaudi, riescì negli anni a pubblicare alcuni dei testi inseriti nel piano originario della Biblioteca Rara Tallone. Anche la casa editrice Ricciardi vi troverà ispirazione: a quei testi «poco editi o male editi» che dovevano costituire il nucleo centrale del progetto talloniano sembra rinviare il manifesto dei Documenti di filologia firmato nel 1957 da Gianfranco Contini e Alfredo Schiaffini, anteposto al primo volume delle Rime di Calvalcanti a cura di Guido Favati. «Mio caro Tallone, ho riflettuto alle Sue proposte. Ed ecco come vedo la situazione. 1) Ove si combinasse (vedi sotto), sarei molto lieto di cominciare con i Carmina petrarcheschi di Billanovich. Ma i Suoi accordi con lui non supponevano altro formato, altra tiratura, ecc.? Bisognerebbe che prima egli Le desse il suo consenso. 2) Modalità dei miei onorarî. Un direttore di collezione non può essere trattato alla stregua d’un autore, perché ha funzioni e spese diverse: p. es. corrispondenza relativa a libri per cui non si combina, ecc. Tuttavia sono disposto a rinunciare allo stipendio e ad accontentarmi d’un forfait per ogni libro: a condizione che mi sia versato in unica soluzione, alla consegna di ogni manoscritto. In che misura? e dove? (io preferirei in Italia). E gli accordi per quanto tempo varrebbero? Bisognerebbe poi che fin d’ora sapessi quanti volumi vuol dare ogni anno (almeno sul principio), in che tiratura, a che prezzo, ecc. 3) Le proporrei come titolo: BIBLIOTECA RARA TALLONE (una B.R. DAELLI, così chiamata dall’editore, usciva un po’ meno d’un secolo fa a Milano; era stampata corrivamente, ma la nomea, del resto non ingiustamente, è rimasta). Dal rispetto bibliografico è necessario che figurino in frontespizio (non di necessità in copertina) i seguenti elementi: a) titolo della collezione; b) curatore della collezione; c) numero d’ordine; d) curatore del testo; e) città e anno di pubblicazione. È un po’ molto per un frontespizio, perciò Le chiedo se gli elementi generici Lei sarebbe avverso a situarli in un’antiporta o meglio, non so come dire, in contropagina (non so come si chiami il frontespizio sulla pagina sinistra, quando il frontespizio vero e proprio è sulla destra). Le do qui sotto un progetto (con elementi quasi fittizî, beninteso), pregandoLa di scusare la mia goffaggine disegnativa. E non pensi che voglia invadere il Suo campo: spetta a Lei realizzare tecnicamente un’esigenza che è imprescindibile in una collezione di ambizione scientifica. Mi sappia dire qualcosa, con Suo comodo. Intanto auguro a Lei e alla Sua deliziosa famiglia (che vorrà salutare per me) ogni buona cosa per le prossime feste e per sempre. Ho visto in vetrina a Milano (invidiabile dono) il suo Pinocchio; proprio in Galleria. Cordialmente. Suo Contini. P.S. Tenga conto del fatto che non tutti i curatori di testi saranno successivamente da remunerare altro che con qualche copia. 50 copie per il servizio stampa è una cifra massima: solo una parte da inviare, il resto da serbare come massa di manovra man mano che si presenti la necessità. 25 copie per il direttore sono troppe: bastano 3. Per il curatore ne propongo 8. Il servizio stampa dev’essere comprensivo, nelle 50, degli esemplari “omaggiati” da Lei, da me e dal curatore. Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1952. Project of the series "Biblioteca Rara Tallone", directed by Gianfranco Contini. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1952. Progetto della collana la “Biblioteca Rara Tallone”, diretta da Gianfranco Contini. L’ideale di Alberto Tallone di unire filologia alla tipografia pura, attraverso la collaborazione dei più valenti studiosi, si concretizzò nel progetto della “Biblioteca Rara Tallone” qui commentata da Roberto Cicala nel saggio “Petrarca, Contini, Tallone”, Università Cattlocia, Milano, 2011. «Iniziando questa Collezione, darei una nuova fisionomia alla mia attività tipografica-editoriale» scrive Tallone da Parigi nel marzo 1952 a proposito di una «collana di testi rari e preziosi». Il destinatario è Contini, disposto a dirigerla e a «cominciare con i Carmina petrarcheschi di Billanovich» proponendo come titolo “Biblioteca rara Tallone”. Tuttavia Alberto Tallone decise di demandare la realizzazione del progetto, che sarebbe stato monopolizzante per la casa editrice, ad editori industriali usi ai grandi numeri. Fu una scelta che gli permise di gettare le basi di un catalogo che conta, fino ad oggi, 400 titoli, spaziando dai Presocratici greci ai poeti contemporanei, quali Alda Merini ed Eugenio de Signoribus, tutti interpretati in una veste grafica originale. Avvenne così che Contini, in veste di direttore della Nuova Raccolta di classici italiani annotati di Einaudi, riescì negli anni a pubblicare alcuni dei testi inseriti nel piano originario della Biblioteca Rara Tallone. Anche la casa editrice Ricciardi vi troverà ispirazione: a quei testi «poco editi o male editi» che dovevano costituire il nucleo centrale del progetto talloniano sembra rinviare il manifesto dei Documenti di filologia firmato nel 1957 da Gianfranco Contini e Alfredo Schiaffini, anteposto al primo volume delle Rime di Calvalcanti a cura di Guido Favati. «Mio caro Tallone, ho riflettuto alle Sue proposte. Ed ecco come vedo la situazione. 1) Ove si combinasse (vedi sotto), sarei molto lieto di cominciare con i Carmina petrarcheschi di Billanovich. Ma i Suoi accordi con lui non supponevano altro formato, altra tiratura, ecc.? Bisognerebbe che prima egli Le desse il suo consenso. 2) Modalità dei miei onorarî. Un direttore di collezione non può essere trattato alla stregua d’un autore, perché ha funzioni e spese diverse: p. es. corrispondenza relativa a libri per cui non si combina, ecc. Tuttavia sono disposto a rinunciare allo stipendio e ad accontentarmi d’un forfait per ogni libro: a condizione che mi sia versato in unica soluzione, alla consegna di ogni manoscritto. In che misura? e dove? (io preferirei in Italia). E gli accordi per quanto tempo varrebbero? Bisognerebbe poi che fin d’ora sapessi quanti volumi vuol dare ogni anno (almeno sul principio), in che tiratura, a che prezzo, ecc. 3) Le proporrei come titolo: BIBLIOTECA RARA TALLONE (una B.R. DAELLI, così chiamata dall’editore, usciva un po’ meno d’un secolo fa a Milano; era stampata corrivamente, ma la nomea, del resto non ingiustamente, è rimasta). Dal rispetto bibliografico è necessario che figurino in frontespizio (non di necessità in copertina) i seguenti elementi: a) titolo della collezione; b) curatore della collezione; c) numero d’ordine; d) curatore del testo; e) città e anno di pubblicazione. È un po’ molto per un frontespizio, perciò Le chiedo se gli elementi generici Lei sarebbe avverso a situarli in un’antiporta o meglio, non so come dire, in contropagina (non so come si chiami il frontespizio sulla pagina sinistra, quando il frontespizio vero e proprio è sulla destra). Le do qui sotto un progetto (con elementi quasi fittizî, beninteso), pregandoLa di scusare la mia goffaggine disegnativa. E non pensi che voglia invadere il Suo campo: spetta a Lei realizzare tecnicamente un’esigenza che è imprescindibile in una collezione di ambizione scientifica. Mi sappia dire qualcosa, con Suo comodo. Intanto auguro a Lei e alla Sua deliziosa famiglia (che vorrà salutare per me) ogni buona cosa per le prossime feste e per sempre. Ho visto in vetrina a Milano (invidiabile dono) il suo Pinocchio; proprio in Galleria. Cordialmente. Suo Contini. P.S. Tenga conto del fatto che non tutti i curatori di testi saranno successivamente da remunerare altro che con qualche copia. 50 copie per il servizio stampa è una cifra massima: solo una parte da inviare, il resto da serbare come massa di manovra man mano che si presenti la necessità. 25 copie per il direttore sono troppe: bastano 3. Per il curatore ne propongo 8. Il servizio stampa dev’essere comprensivo, nelle 50, degli esemplari “omaggiati” da Lei, da me e dal curatore. Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1950. Letter by Riccardo Bacchelli to Alberto Tallone. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1950. Lettera di Riccardo Bacchelli ad Alberto Tallone riguardante il Canzoniere petrarchesco. «Caro Tallone, Ferrari mi ha consegnato il Suo prezioso regalo, di cui non so come ringraziarla abbastanza. Il libro è bellissimo, e direi perfetto, di gusto indovinatissimo sotto ogni riguardo. Monumentale, come si conviene, non ha nulla di pesante, anzi la sua armonia è sobria e leggera, alacre e cordiale. È ricco e sontuoso, ma senza spreco. Lei sa che i libri di gran pregio hanno spesso il difetto di farsi più guardare che leggere. Questo Suo ha invece la qualità d’invitare a leggerlo. Ed ha fatto pur bene ad affidarne la cura a Contini, perché così il testo è degno della veste tipografica. Una rarità, di intelligenza e di gusto, tra i libri per bibliofili. E quando farà un Lo sa il tonno? Con rinnovati ringraziamenti, mi creda l’aff.mo Riccardo Bacchelli». Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1958. Letter by René Char to Alberto Tallone. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1958. Lettera di René Char ad Alberto Tallone. «Cher Monsieur Tallone, je Vous remercie bien vivement de m'avoir envoyé vos "Canti” de Leopardi. Ce que j'admire dans votre travail – depuis longtemps déjà – trouve, dans ce livre, réunies sa sobre beauté et cette clarté typographique qui n'est qu'à Vous; c'est la clarté romane, c'est l'indéfinissable lumière mentale qui règne autour des sculptures romanes. Voilà ce que votre art me suggère, et nous apporte. Je me réjouis d'avoir, un jour, mes poèmes composés et tirés par Vous. Oui: cela sera une vraie joie pour moi. Je Vous envoi, cher Monsieur Tallone, mes pensées les meilleures». Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1960. Letter by Riccardo Bacchelli to Alberto Tallone. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1960. Lettera di Riccardo Bacchelli ad Alberto Tallone, in cui elogia l’edizione della Mandragola e annuncia la sua presenza all’inaugurazione della nuova sede italiana della Casa Editrice. Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1960. Letter by Margherita Sarfatti to Alberto Tallone. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1960. Lettera di Margherita Sarfatti ad Alberto Tallone. «Caro Signore, non so se lei si ricorda di me, io di lei, sì, perché seguii fin dagli inizi con simpatia e ammirazione i suoi esordii (e cercai per quanto stava in me, che non sono editore, di incoraggiarli). Vedo nel giornale Il Tempo di Roma di oggi, che “alcuni comuni piemontesi intendono unirsi” per omaggio alla memoria di Guido Gozzano. La notizia mi interessa molto, perché penso e rimugino da un pezzo in qua l’idea di scrivere un libro romanzato su quel caro poeta. La pregherei dunque di informarmi gentilmente su questo progetto, e anche sui progetti editoriali suoi. E la pregherei anche di tenermi presente per un’eventuale (possibile) collaborazione mia a tale scopo. Auguri e congratulazioni vivissime e molti memori, cordiali saluti dall’aff.a Margherita Sarfatti». Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1960. Letter by Margherita Sarfatti to Alberto Tallone. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1960. Lettera di Margherita Sarfatti ad Alberto Tallone. «Caro Signore, non so se lei si ricorda di me, io di lei, sì, perché seguii fin dagli inizi con simpatia e ammirazione i suoi esordii (e cercai per quanto stava in me, che non sono editore, di incoraggiarli). Vedo nel giornale Il Tempo di Roma di oggi, che “alcuni comuni piemontesi intendono unirsi” per omaggio alla memoria di Guido Gozzano. La notizia mi interessa molto, perché penso e rimugino da un pezzo in qua l’idea di scrivere un libro romanzato su quel caro poeta. La pregherei dunque di informarmi gentilmente su questo progetto, e anche sui progetti editoriali suoi. E la pregherei anche di tenermi presente per un’eventuale (possibile) collaborazione mia a tale scopo. Auguri e congratulazioni vivissime e molti memori, cordiali saluti dall’aff.a Margherita Sarfatti». Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1962. Letter by Francesco Sapori to Alberto Tallone. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1962. Lettera di Francesco Sapori ad Alberto Tallone. «Caro Tallone, confido che potrai ricevere con prontezza questa mia; e con prontezza rispondere. Un Istituto Bancario sembra disposto a sostenere le spese per una straordinaria edizione per bibliofili, del mio libro narrativo “DONNA NELLA FORESTA”. Ho pensato a te, nella suggestiva speranza che tu possa fare il lavoro, da par tuo. Caratteri di nostra scelta, carta idem. Mille esemplari numerati. Si desidera un preventivo di spesa. Potresti mandarmelo subito? E poi sarebbe bene che noi ci vedessimo: in modo che insieme alla ordinazione potessi consegnarti il testo (circa trecento pagine in 16°) e stabilire insieme il formato del libro (20x25 cm), i caratteri, il corpo, la giustezza di pagina, e quella linea “aurea” che prediligeremo-esigeremo. Quanto a me, sarò orgoglioso di vedere stampata da te una delle mie opere migliori. Con la più affettuosa considerazione: Francesco Sapori.» Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
1962. Letter by Francesco Sapori to Alberto Tallone. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. 1962. Lettera di Francesco Sapori ad Alberto Tallone. «Caro Tallone, confido che potrai ricevere con prontezza questa mia; e con prontezza rispondere. Un Istituto Bancario sembra disposto a sostenere le spese per una straordinaria edizione per bibliofili, del mio libro narrativo “DONNA NELLA FORESTA”. Ho pensato a te, nella suggestiva speranza che tu possa fare il lavoro, da par tuo. Caratteri di nostra scelta, carta idem. Mille esemplari numerati. Si desidera un preventivo di spesa. Potresti mandarmelo subito? E poi sarebbe bene che noi ci vedessimo: in modo che insieme alla ordinazione potessi consegnarti il testo (circa trecento pagine in 16°) e stabilire insieme il formato del libro (20x25 cm), i caratteri, il corpo, la giustezza di pagina, e quella linea “aurea” che prediligeremo-esigeremo. Quanto a me, sarò orgoglioso di vedere stampata da te una delle mie opere migliori. Con la più affettuosa considerazione: Francesco Sapori.» Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.