Baroque typefaces - Caratteri barocchi
Cast in the original 1680 matrices. One of the greatest interpreters of Baroque style was Nikolas Kis, a Hungarian punch-cutter and printer who worked in Amsterdam for Anton Janson (not to be confused with Nicolas Jenson who worked in Venice in the second half of the 15th century). Featuring a rhythmic elegance in the Italic version and a great incisiveness in the Roman version, this 17th-century typeface (nowadays very popular in digital printing) is catalogued by Stempel, which owns the original matrices, under either the name Janson Antiqua or Janson-Kis. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Carattere Nikolas Kis, fuso nelle matrici originali del 1680. Uno dei massimi interpreti dello stile barocco in tipografia fu l'incisore ungherese Nikolas Kis, punzonista e stampatore ungherese che operò per un periodo ad Amsterdam presso il fonditore Anton Janson (da non confondersi con Nicolas Jenson che lavorò a Venezia nella seconda metà del Quattrocento). Di grande mordente nel tondo e di ritmica eleganza nel corsivo (oggi di gran moda nel digitale), questi caratteri seicenteschi sono classificati nei cataloghi della Fonderia Stempel di Francoforte, che ne possiede le matrici originali, sotto il nome di Janson Antiqua o Janson-Kis. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili® Qualsiasi riproduzione dei testi e delle immagini è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
Nikolas Kis's type, cast in the original 1680 matrices.
One of the greatest interpreters of Baroque style was Nikolas Kis, a Hungarian punch-cutter and printer who worked in Amsterdam at the service of Anton Janson (not to be confused with Nicolas Jenson who worked in Venice in the second half of the 15th century). Featuring a rhythmic elegance in the Italic version and a great incisiveness in the Roman version, this 16th-century typeface (nowadays very popular in digital printing) is catalogued by Stempel, which owns the original matrices, under either the name Janson Antiqua or Janson-Kis. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Carattere Nikolas Kis, fuso nelle matrici originali del 1680. Uno dei massimi interpreti dello stile barocco in tipografia fu l'incisore ungherese Nikolas Kis, punzonista e stampatore ungherese che operò per un periodo ad Amsterdam presso il fonditore Anton Janson (da non confondersi con Nicolas Jenson che lavorò a Venezia nella seconda metà del Quattrocento). Di grande mordente nel tondo e di ritmica eleganza nel corsivo (oggi di gran moda nel digitale), questi caratteri seicenteschi sono classificati nei cataloghi della Fonderia Stempel di Francoforte, che ne possiede le matrici originali, sotto il nome di Janson Antiqua o Janson-Kis. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili® Qualsiasi riproduzione dei testi e delle immagini è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
Point-28, Roman and Italic, cast in the original 1680 matrices. The drop serif which decorates both the Roman "a" and the Italic "7", as well as the pointed protuberance featured by the "G" fully express the Baroque spirit. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Carattere Nikolas Kis tondo e corsivo corpo 28, fuso nelle matrici originali del 1680. La grazia a goccia della "a" tonda, replicata al piede del "7" corsivo, esprime appieno lo spirito barocco. Tipicamente barocco è, inoltre, il vezzo estetico di aggiungere alla base della G maiuscola la protuberanza. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili® Qualsiasi riproduzione dei testi e delle immagini è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
Point-28, Roman and Italic, cast in the original 1680 matrices. The composition displays the author's name in Hungarian. The drop serif which decorates both the Roman "a" and the Italic "7", fully expresses the Baroque spirit. In the Italic, the cone shape of the stems denotes a great accuracy by the foundry. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Any partial or total reproduction of texts or images is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. Carattere Nikolas Kis tondo e corsivo corpo 28, fuso nelle matrici originali del 1680. La grazia a goccia della "a" tonda, replicata al piede del "7" corsivo, esprime appieno lo spirito barocco. La fusione del corsivo, che termina a cono verso l'occhio del carattere, denota una grande cura da parte del fonditore. La composizione riporta il nome dell'autore in lingua ungherese. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili® Qualsiasi riproduzione dei testi e delle immagini è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
Point-28, Roman and Italic, cast in the original 1680 matrices. The drop serif which decorates both the Roman "a" and the Italic "7", fully expresses the Baroque spirit. In the Italic, the cone shape of the stems denotes a great accuracy by the foundry. The composition displays the author's name in Hungarian. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Any partial or total reproduction of texts or images is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. Carattere Nikolas Kis tondo e corsivo corpo 28, fuso nelle matrici originali del 1680. La grazia a goccia della "a" tonda, replicata al piede del "7" corsivo, esprime appieno lo spirito barocco. La fusione del corsivo, che termina a cono verso l'occhio del carattere, denota una grande cura da parte del fonditore. La composizione riporta il nome dell'autore in lingua ungherese. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili® Qualsiasi riproduzione dei testi e delle immagini è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
Point-32 Roman and Italic Monotype, London, first 1920s. Although the Archive of Styles does not encompass hot-metal types, since their alloy, low in antimony and tin, does not make them durable, unlike original foundry’s types for hand typesetting, in this case an exception has been made. Despite its name, this type actually derives from Jean Jannon’s 18th-century Baroque types, for the Roman, and, from Robert Granjon’s late 16th-century type, for the Italic. On Stanley Morrison’s and others’ initiative, not just these typefaces, but many oldstyle ones, of the Italian and European Renaissance tradition, were transposed into Monotype matrices. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Any partial or total reproduction of texts or images is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. Garamond 156 corpo 32 tondo e corsivo, Monotype, Londra. Primi anni Venti. Nonostante l'Archivio degli Stili non contempli i caratteri composti meccanicamente, poiché la loro lega, povera di antimonio e di stagno, non ne permette una lunga durata a differenza di quelli originali 'di cassa' atti alla composizione a mano, si fa eccezione per questo carattere. Pur denominato Garamond, è in realtà ispirato, per il tondo, ai tipi barocchi seicenteschi di Jean Jannon e, per il corsivo, a quelli tardo cinquecenteschi di Robert Granjon. Insieme a molti altri classici della tradizione rinascimentale italiana ed europea, fu trasposto in matrici Monotype, anche per iniziativa di Stanley Morrison. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili® Qualsiasi riproduzione dei testi e delle immagini è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
Point-32 Roman and Italic Monotype, London, first 1920s. Although the Archive of Styles® does not encompass hot-metal types, since their alloy, low in antimony and tin, does not make them durable, unlike original foundry’s types for hand typesetting, in this case an exception has been made. Despite its name, this type actually derives from Jean Jannon’s 18th-century Baroque types, for the Roman, and, from Robert Granjon’s late 16th-century type, for the Italic. On Stanley Morrison’s and others’ initiative, not just these typefaces, but many oldstyle ones, of the Italian and European Renaissance tradition, were transposed into Monotype matrices. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Any partial or total reproduction of texts or images is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. Garamond 156 corpo 32 tondo e corsivo, Monotype, Londra. Primi anni Venti. Nonostante l'Archivio degli Stili non contempli i caratteri composti meccanicamente, poiché la loro lega, povera di antimonio e di stagno, non ne permette una lunga durata a differenza di quelli originali 'di cassa' atti alla composizione a mano, si fa eccezione per questo carattere. Pur denominato Garamond, è in realtà ispirato, per il tondo, ai tipi barocchi seicenteschi di Jean Jannon e, per il corsivo, a quelli tardo cinquecenteschi di Robert Granjon. Insieme a molti altri classici della tradizione rinascimentale italiana ed europea, fu trasposto in matrici Monotype, anche per iniziativa di Stanley Morrison. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili® Qualsiasi riproduzione dei testi e delle immagini è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
Point-32 Roman and Italic Monotype, London, first 1920s. Although the Archive of Styles® does not encompass hot-metal types, since their alloy, low in antimony and tin, does not make them durable, unlike original foundry’s types for hand typesetting, in this case an exception has been made. Despite its name, this type actually derives from Jean Jannon’s 18th-century Baroque types, for the Roman, and, from Robert Granjon’s late 16th-century type, for the Italic. On Stanley Morrison’s and others’ initiative, not just these typefaces, but many oldstyle ones, of the Italian and European Renaissance tradition, were transposed into Monotype matrices. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Any partial or total reproduction of texts or images is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. Garamond 156 corpo 32 tondo e corsivo, Monotype, Londra. Primi anni Venti. Nonostante l'Archivio degli Stili non contempli i caratteri composti meccanicamente, poiché la loro lega, povera di antimonio e di stagno, non ne permette una lunga durata a differenza di quelli originali 'di cassa' atti alla composizione a mano, si fa eccezione per questo carattere. Pur denominato Garamond, è in realtà ispirato, per il tondo, ai tipi barocchi seicenteschi di Jean Jannon e, per il corsivo, a quelli tardo cinquecenteschi di Robert Granjon. Insieme a molti altri classici della tradizione rinascimentale italiana ed europea, fu trasposto in matrici Monotype, anche per iniziativa di Stanley Morrison. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili® Qualsiasi riproduzione dei testi e delle immagini è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.