Garalde, oldstyle typefaces - Caratteri di stile aldino, Garamond
The very type used for the hand-typesetting of the Ulysses’s text. The compositor rule and the 10pt type shown here are the original ones used for Ulysses's first edition (1921-22). – Why did Joyce choose this oldstyle face, instead of either a decò or modernist type from the 1920s? – one might wonder. In our opinion, Joyce, who hoped his masterpiece would have made his name immortal, preferred aclassic font because it is timeless and goes beyond short-lived trends. Besides, it does not strain the reader’s eyes. Romain Ancien, corpo 10. Maurice Darantiere usò questo carattere per la composizione della prima edizione dell'Ulysses di James Joyce (1921-22). L'immagine mostra uno dei compositoi usati nel 1921-22, insieme alle due ultime righe del romanzo. L'atelier tipografico della Casa editrice Tallone conserva e utilizza questi preziosi reperti insieme a tutta la dotazione dell'atelier particulier di Darantiere. Paradossalmente, per uno dei testi più rivoluzionari della letteratura mondiale, l'autore scelse un carattere classico ottocentesco, che mutua la purezza di linea e leggibilità dai tipi veneziani rinascimentali. Joyce, che sperava di rendersi immortale attraverso la sua opera, preferì un carattere che va al di là delle mode passeggere ed è, nella sua classicità, contemporaneamente del passato del presente e del futuro. Allo stesso modo, Alberto Tallone, contemporaneo di Joyce, preferì sempre i tipi classici per rendere senza tempo le proprie edizioni.
Cut on punches by Huchot and by the Aubert brothers for Deberny Foundry, 1870-72. Following the success of both Louis Perrin's lapidary types, inspired by the Roman inscriptions in Lyon, and the uppercase and lowercase types created by Théophile Beaudoire, these very puretypes contributed to the revival of the Venetian style, as opposed to the Neoclassical style which had dominated the typographic landscape for over a century. Used abundantly by Maurice Darantière and Lèon Pichon in their editions, they have become part of the Tallone Press's endowment of types (cf. tallone a., Manuale Tipografico I, plate XXI and tallone a., Manuale Tipografico II, plate XIV and p.138). At the end of 19th century, Urania Foundry in Milan, which subsequently would merge into Augusta-Nebiolo Society, produced very similar series, under the name of Blado and, for the uppercase version only, under the name Aldo Manuzio Initials. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Romain Ancien corpo 36, inciso su punzoni dai fratelli Hubert e da Huchot per la Fonderia Deberny, 1870-72. In seguito al successo ottenuto dai caratteri augustali tratti da Louis Perrin dalle iscrizioni romane della città di Lione e dai tipi maiuscoli e minuscoli creati da Théophile Beaudoire, questi purissimi caratteri contribuirono alla rinascita dello stile veneziano, in contrapposizione allo stile neoclassico che aveva imperato per oltre un secolo. Utilizzati abbondamentemente da Darantière e Pichon nelle loro edizioni, essi sono confluiti nel patrimonio dell'atelier Tallone (cfr. tallone a., Manuale Tipografico I, tavola XXI e tallone a., Manuale Tipografico II, tavola XIV e pag. 138). Alla fine dell'Ottocento, nei cataloghi della fonderia Urania di Milano, confluita in seguito nella Augusta-Nebiolo di Torino, figuravano serie molto simili sotto il nome di Blado e, per il solo maiuscolo, sotto il nome Iniziali Aldo Manuzio. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Cut on punches by Huchot and by the Aubert brothers for Deberny Foundry, 1870-72. Following the success of both Louis Perrin's lapidary types, inspired by the Roman inscriptions in Lyon, and the uppercase and lowercase types created by Théophile Beaudoire, these very puretypes contributed to the revival of the Venetian style, as opposed to the Neoclassical style which had dominated the typographic landscape for over a century. Used abundantly by Maurice Darantière and Lèon Pichon in their editions, they have become part of the Tallone Press's endowment of types (cf. tallone a., Manuale Tipografico I, plate XXI and tallone a., Manuale Tipografico II, plate XIV and p.138). At the end of 19th century, Urania Foundry in Milan, which subsequently would merge into Augusta-Nebiolo Society, produced very similar series, under the name of Blado and, for the uppercase version only, under the name Aldo Manuzio Initials. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Romain Ancien corpo 36, inciso su punzoni dai fratelli Hubert e da Huchot per la Fonderia Deberny, 1870-72. In seguito al successo ottenuto dai caratteri augustali tratti da Louis Perrin dalle iscrizioni romane della città di Lione e dai tipi maiuscoli e minuscoli creati da Théophile Beaudoire, questi purissimi caratteri contribuirono alla rinascita dello stile veneziano, in contrapposizione allo stile neoclassico che aveva imperato per oltre un secolo. Utilizzati abbondamentemente da Darantière e Pichon nelle loro edizioni, essi sono confluiti nel patrimonio dell'atelier Tallone (cfr. tallone a., Manuale Tipografico I, tavola XXI e tallone a., Manuale Tipografico II, tavola XIV e pag. 138). Alla fine dell'Ottocento, nei cataloghi della fonderia Urania di Milano, confluita in seguito nella Augusta-Nebiolo di Torino, figuravano serie molto simili sotto il nome di Blado e, per il solo maiuscolo, sotto il nome Iniziali Aldo Manuzio. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
36pt, Italic. Cut on punches by Huchot and by the Aubert brothers for Deberny Foundry, 1870-72. Following the success of both Louis Perrin's lapidary types, inspired by the Roman inscriptions in Lyon, and the uppercase and lowercase types created by Théophile Beaudoire, these very puretypes contributed to the revival of the Venetian style, as opposed to the Neoclassical style which had dominated the typographic landscape for over a century. Used abundantly by Maurice Darantière and Lèon Pichon in their editions, they have become part of the Tallone Press's endowment of types (cf. tallone a., Manuale Tipografico I, plate XXI and tallone a., Manuale Tipografico II, plate XIV and p.138). At the end of 19th century, Urania Foundry in Milan, which subsequently would merge into Augusta-Nebiolo Society, produced very similar series, under the name of Blado and, for the uppercase version only, under the name Aldo Manuzio Initials. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Romain Ancien corpo 36, inciso su punzoni dai fratelli Hubert e da Huchot per la Fonderia Deberny, 1870-72. In seguito al successo ottenuto dai caratteri augustali tratti da Louis Perrin dalle iscrizioni romane della città di Lione e dai tipi maiuscoli e minuscoli creati da Théophile Beaudoire, questi purissimi caratteri contribuirono alla rinascita dello stile veneziano, in contrapposizione allo stile neoclassico che aveva imperato per oltre un secolo. Utilizzati abbondamentemente da Darantière e Pichon nelle loro edizioni, essi sono confluiti nel patrimonio dell'atelier Tallone (cfr. tallone a., Manuale Tipografico I, tavola XXI e tallone a., Manuale Tipografico II, tavola XIV e pag. 138). Alla fine dell'Ottocento, nei cataloghi della fonderia Urania di Milano, confluita in seguito nella Augusta-Nebiolo di Torino, figuravano serie molto simili sotto il nome di Blado e, per il solo maiuscolo, sotto il nome Iniziali Aldo Manuzio. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
36pt Cut on punches by Huchot and by the Aubert brothers for Deberny Foundry, 1870-72. Following the success of both Louis Perrin's lapidary types, inspired by the Roman inscriptions in Lyon, and the uppercase and lowercase types created by Théophile Beaudoire, these very puretypes contributed to the revival of the Venetian style, as opposed to the Neoclassical style which had dominated the typographic landscape for over a century. Used abundantly by Maurice Darantière and Lèon Pichon in their editions, they have become part of the Tallone Press's endowment of types (cf. tallone a., Manuale Tipografico I, plate XXI and tallone a., Manuale Tipografico II, plate XIV and p.138). At the end of 19th century, Urania Foundry in Milan, which subsequently would merge into Augusta-Nebiolo Society, produced very similar series, under the name of Blado and, for the uppercase version only, under the name Aldo Manuzio Initials. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Romain Ancien corpo 36, inciso su punzoni dai fratelli Hubert e da Huchot per la Fonderia Deberny, 1870-72. In seguito al successo ottenuto dai caratteri augustali tratti da Louis Perrin dalle iscrizioni romane della città di Lione e dai tipi maiuscoli e minuscoli creati da Théophile Beaudoire, questi purissimi caratteri contribuirono alla rinascita dello stile veneziano, in contrapposizione allo stile neoclassico che aveva imperato per oltre un secolo. Utilizzati abbondamentemente da Darantière e Pichon nelle loro edizioni, essi sono confluiti nel patrimonio dell'atelier Tallone (cfr. tallone a., Manuale Tipografico I, tavola XXI e tallone a., Manuale Tipografico II, tavola XIV e pag. 138). Alla fine dell'Ottocento, nei cataloghi della fonderia Urania di Milano, confluita in seguito nella Augusta-Nebiolo di Torino, figuravano serie molto simili sotto il nome di Blado e, per il solo maiuscolo, sotto il nome Iniziali Aldo Manuzio. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
1/2 litre of uppercase and lowercase oldstyle types. Can you tell them all? "Mezzo litro" di caratteri maiuscoli e minuscoli di impianto classico. Se siete bravi, li riconoscerete tutti! Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles®
Uppercase Italic Garamond, cut by Henri Parmentier for Deberny & Peignot, 1920s. It was inspired by Jean Jannon's 17th-century types, owned by the Imprimerie Nationale. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Garamond maiuscolo corsivo, Henri Parmentier per Deberny & Peignot, anni Venti. Il corsivo prende spunto dai tipi seicenteschi di Jean Jannon, in possesso dell'Imprimerie Nationale. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Uppercase point-48 Garamond, cut by Henri Parmentier for Deberny & Peignot, 1920s. The intent of George Peignot, who in 1914 began the project for what would become a highly successful version, cut by Parmentier, was to bring back these oldstyle types, whose proportions were inspired by the finest Venetian types and subsequent contributions by Claude Garamond (cf. tallone a., Manuale Tipografico II, p. 100). Alberto Tallone bought it in 1949 to compose the fundamental Petrarch's edition edited by eminent philologist Gianfranco Contini. Starting from that year, Tallone used this type quite often, as an alternative to Caslon and Tallone, the latter also made in 1949, in an attempt to adopt for each book the most suitable type, which would best enhance the spirit of the text. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Garamond maiuscolo corpo 48, Henri Parmentier per Deberny & Peignot, anni Venti. L'intento di George Peignot che nel 1914 iniziò gli studi di questa riuscitissima versione incisa da Parmentier, fu quella di riportare in auge questi tipi classici, le cui proporzioni prendevano spunto dai purissimi tipi veneziani e dai successivi contributi di Claude Garamond (cfr. tallone a., Manuale Tipografico II, pag. 100). Alberto lo acquistò nel 1949 per comporre la fondamentale edizione del Canzoniere di Petrarca curata da Gianfranco Contini, iniziando con essi un sodalizio che prosegue ininterrotto da allora, usato in alternativa al Caslon e al Tallone, anch'esso realizzato nel 1949, con l'intento di adottare per ogni edizione il carattere più in sintonia con lo spirito dell'autore e del testo. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Uppercase point-48 Garamond, cut by Henri Parmentier for Deberny & Peignot, 1920s. The intent of George Peignot, who in 1914 began the project for what would become a highly successful version, cut by Parmentier, was to bring back these oldstyle types, whose proportions were inspired by the finest Venetian types and subsequent contributions by Claude Garamond (cf. tallone a., Manuale Tipografico II, p. 100). Alberto Tallone bought it in 1949 to compose the fundamental Petrarch's edition edited by eminent philologist Gianfranco Contini. Starting from that year, Tallone used this type quite often, as an alternative to Caslon and Tallone, the latter also made in 1949, in an attempt to adopt for each book the most suitable type, which would best enhance the spirit of the text. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Garamond maiuscolo corpo 48, Henri Parmentier per Deberny & Peignot, anni Venti. L'intento di George Peignot che nel 1914 iniziò gli studi di questa riuscitissima versione incisa da Parmentier, fu quella di riportare in auge questi tipi classici, le cui proporzioni prendevano spunto dai purissimi tipi veneziani e dai successivi contributi di Claude Garamond (cfr. tallone a., Manuale Tipografico II, pag. 100). Alberto lo acquistò nel 1949 per comporre la fondamentale edizione del Canzoniere di Petrarca curata da Gianfranco Contini, iniziando con essi un sodalizio che prosegue ininterrotto da allora, usato in alternativa al Caslon e al Tallone, anch'esso realizzato nel 1949, con l'intento di adottare per ogni edizione il carattere più in sintonia con lo spirito dell'autore e del testo. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Uppercase point-48 Garamond, cut by Henri Parmentier for Deberny & Peignot, 1920s. The intent of George Peignot, who in 1914 began the project for what would become a highly successful version, cut by Parmentier, was to bring back these oldstyle types, whose proportions were inspired by the finest Venetian types and subsequent contributions by Claude Garamond (cf. tallone a., Manuale Tipografico II, p. 100). Alberto Tallone bought it in 1949 to compose the fundamental Petrarch's edition edited by eminent philologist Gianfranco Contini. Starting from that year, Tallone used this type quite often, as an alternative to Caslon and Tallone, the latter also made in 1949, in an attempt to adopt for each book the most suitable type, which would best enhance the spirit of the text. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Garamond maiuscolo corpo 48, Henri Parmentier per Deberny & Peignot, anni Venti. L'intento di George Peignot che nel 1914 iniziò gli studi di questa riuscitissima versione incisa da Parmentier, fu quella di riportare in auge questi tipi classici, le cui proporzioni prendevano spunto dai purissimi tipi veneziani e dai successivi contributi di Claude Garamond (cfr. tallone a., Manuale Tipografico II, pag. 100). Alberto lo acquistò nel 1949 per comporre la fondamentale edizione del Canzoniere di Petrarca curata da Gianfranco Contini, iniziando con essi un sodalizio che prosegue ininterrotto da allora, usato in alternativa al Caslon e al Tallone, anch'esso realizzato nel 1949, con l'intento di adottare per ogni edizione il carattere più in sintonia con lo spirito dell'autore e del testo. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
64-point 19th-century Romano, derived from hand-cut punches. Very similar to Théophile Beaudoire's 19th-century types, this oldstyle type demonstrates, through the tormented surface of some of its letters, a glorious career spent in service to the cause of Knowledge. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Romano ottocentesco corpo 64, tratto da punzoni sbalzati a mano. Molto simile ai tipi ottocenteschi di Théophile Beaudoire, questo classico dimostra, nella tormentata superficie di alcuni caratteri, un glorioso stato di servizio nell'ambito della diffusione del sapere. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
64-point 19th-century Romano, derived from hand-cut punches. Named "Antonio Farina" in Nebiolo's catalogues (first 1900s) Very similar to Théophile Beaudoire's 19th-century types, this oldstyle type demonstrates, through the tormented surface of some of its letters, a glorious career spent in service to the cause of Knowledge. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Romano ottocentesco corpo 64, tratto da punzoni sbalzati a mano, nominato "Antonio Farina" nei cataloghi Nebiolo di inizio Novecento. Molto simile ai tipi ottocenteschi di Théophile Beaudoire, questo classico dimostra, nella tormentata superficie di alcuni caratteri, un glorioso stato di servizio nell'ambito della diffusione del sapere. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
64-point 19th-century Romano, derived from hand-cut punches. Very similar to Théophile Beaudoire's 19th-century types, this oldstyle type demonstrates, through the tormented surface of some of its letters, a glorious career spent in service to the cause of Knowledge. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Romano ottocentesco corpo 64, tratto da punzoni sbalzati a mano. Molto simile ai tipi ottocenteschi di Théophile Beaudoire, questo classico dimostra, nella tormentata superficie di alcuni caratteri, un glorioso stato di servizio nell'ambito della diffusione del sapere. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
14-point lowercase Roman Garamond, comprehensive of archaic letterforms. Cut by Henri Parmentier for Deberny & Peignot, 1920s. Close-up of one page of Francesco Colonna's Hipnerotomachia Poliphili, Tallone Press 2015. With this type, Alberto Tallone in 1949 printed in Paris the fundamental edition of Petrarch's Rerum Vulgarium Fragmenta di Petrarca, edited by Gianfranco Contini. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Garamond Deberny & Peignot tondo minuscolo corpo 14, Henri Parmentier per Deberny & Peignot, anni Venti. Frammento dell'Hypnerotomachia Poliphili, composta a mano in corpo 14. Con questo carattere, Alberto Tallone nel 1949 compose e stampò a Parigi la fondamentale edizione del Canzoniere di Petrarca, curata da Gianfranco Contini. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
By Morris Fuller Benton for the American Type Foundry (1918). This version of Garamond type is one of the most successful and widespread North-American contributions to the vast theme of oldstyle types. It was cast by many European foundries, including Amsterdam and F.T.C. (cf. Tallone A., Manuale Tipografico II, p. 138). Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Garamond A.T.F., Morris Fuller Benton per l'American Type Foundry (1918). Questo Garamond è uno dei più riusciti e diffusi contributi nordamericani al vasto tema dei caratteri classici. Fu prodotto su licenza da molte fonderie europee, tra le quali la Amsterdam e la F.T.C. di Peschiera Borromeo (cfr. tallone a., Manuale Tipografico II, pag. 138). © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
By Morris Fuller Benton for the American Type Foundry (1918). This version of Garamond type is one of the most successful and widespread North-American contributions to the vast theme of oldstyle types. It was cast by many European foundries, including Amsterdam and F.T.C. (cf. Tallone A., Manuale Tipografico II, p. 138). Garamond A.T.F., Morris Fuller Benton per l'American Type Foundry (1918). Questo Garamond è uno dei più riusciti e diffusi contributi nordamericani al vasto tema dei caratteri classici. Fu prodotto su licenza da molte fonderie europee, tra le quali la Amsterdam e la F.T.C. di Peschiera Borromeo (cfr. tallone a., Manuale Tipografico II, pag. 138). *** Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles®
By Morris Fuller Benton for the American Type Foundry (1918). 20 point. This rendering of Garamond type is one of the most successful and widespread North-American contributions to the vast theme of oldstyle types. It was cast by many European foundries, including Lettergieterij in Amsterdam and F.T.C. (cf. Tallone A., Manuale Tipografico II, p. 138). Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Garamond A.T.F. corpo 20, Morris Fuller Benton per l'American Type Foundry (1918). Questo Garamond è uno dei più riusciti e diffusi contributi nordamericani al vasto tema dei caratteri classici. Fu prodotto su licenza da molte fonderie europee, tra le quali la Lettergieterij di Amsterdam e la F.T.C. di Peschiera Borromeo (cfr. Tallone A., Manuale Tipografico II, pag. 138). Qualsiasi riproduzione dei testi e delle immagini è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Frankfurt, 1924. In 1924 Stempel Foundry, directed by Rudolf Wolf, cut nd cast his own oldstyle type, faithfully inspired by Claude Garamond's 16th-century types (cf. tallone a., Manuale Tipografico I, plate 39 e tallone a., Manuale Tipografico II, p. 138). © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Garamond, Stempel, Francoforte, 1924. Nel 1924 la Fonderia Stempel, diretta da Rudolf Wolf, incise un proprio carattere umanistico, fedelmente ispirato ai tipi cinquecenteschi di Claude Garamond (cfr. tallone a., Manuale Tipografico I, tavola 39 e tallone a., Manuale Tipografico II, pag. 138). © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Frankfurt, 1924. In 1924 Stempel Foundry, directed by Rudolf Wolf, cut nd cast his own oldstyle type, faithfully inspired by Claude Garamond's 16th-century types (cf. tallone a., Manuale Tipografico I, plate 39 e tallone a., Manuale Tipografico II, p. 138). © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Garamond, Stempel, Francoforte, 1924. Nel 1924 la Fonderia Stempel, diretta da Rudolf Wolf, incise un proprio carattere umanistico, fedelmente ispirato ai tipi cinquecenteschi di Claude Garamond (cfr. tallone a., Manuale Tipografico I, tavola 39 e tallone a., Manuale Tipografico II, pag. 138). © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Frankfurt, 1924. In 1924 Stempel Foundry, directed by Rudolf Wolf, cut nd cast his own oldstyle type, faithfully inspired by Claude Garamond's 16th-century types (cf. tallone a., Manuale Tipografico I, plate 39 e tallone a., Manuale Tipografico II, p. 138). © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Garamond, Stempel, Francoforte, 1924. Nel 1924 la Fonderia Stempel, diretta da Rudolf Wolf, incise un proprio carattere umanistico, fedelmente ispirato ai tipi cinquecenteschi di Claude Garamond (cfr. tallone a., Manuale Tipografico I, tavola 39 e tallone a., Manuale Tipografico II, pag. 138). © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Frankfurt, 1924. In 1924 Stempel Foundry, directed by Rudolf Wolf, cut nd cast his own oldstyle type, faithfully inspired by Claude Garamond's 16th-century types (cf. tallone a., Manuale Tipografico I, plate 39 e tallone a., Manuale Tipografico II, p. 138). © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Garamond, Stempel, Francoforte, 1924. Nel 1924 la Fonderia Stempel, diretta da Rudolf Wolf, incise un proprio carattere umanistico, fedelmente ispirato ai tipi cinquecenteschi di Claude Garamond (cfr. tallone a., Manuale Tipografico I, tavola 39 e tallone a., Manuale Tipografico II, pag. 138). © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Frankfurt, 1924. In 1924 Stempel Foundry, directed by Rudolf Wolf, cut nd cast his own oldstyle type, faithfully inspired by Claude Garamond's 16th-century types (cf. tallone a., Manuale Tipografico I, plate 39 e tallone a., Manuale Tipografico II, p. 138). © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Garamond, Stempel, Francoforte, 1924. Nel 1924 la Fonderia Stempel, diretta da Rudolf Wolf, incise un proprio carattere umanistico, fedelmente ispirato ai tipi cinquecenteschi di Claude Garamond (cfr. tallone a., Manuale Tipografico I, tavola 39 e tallone a., Manuale Tipografico II, pag. 138). © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®