Printing presses - Macchine da stampa
Read MoreEarly 1940s, at the Tallone Press, 28 rue des Tournelles, Paris. The Succès cylinder press (made by Franco Pozzoli) is run by Roger Lautray. In 1922 he printed James Joyce's "Ulysses" in first edition on this same machine, while working in Dijon for Maurice Darantière. When Alberto Tallone bought Darantiere’s typographic studio in 1938, Roger Lautray started working for him in rue des Tournelles, Paris. In the background, windows are darkened, as imposed by the curfew. While the text-pages of the first edition of James Joyce's "Ulysses" were printed on this Succès cylinder press, the title-page, frontispiece and colophon, and other parts which required particular attention, were printed on a Phoenix V platen press (made by Schelter und Gieseke, Liepzig). Both the Succès cylinder press and the Phoenix V can be seen today at the Tallone Press in Alpignano. After the death of Alberto Tallone, Roger Lutray taught Aldo and Enrico Tallone the secrets of letterpress printing while spending the summers with them in Alpignano. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. Parigi, primi anni Quaranta. Nel reparto stampa della Casa Editrice in 28 rue des Tournelles, la 'machine en blanc' Succès costruita in Francia dall'industriale Pozzoli e qui condotta dallo stampatore Roger Lautray; fu lui che, presso lo stabilimento Darantière a Dijon, nel 1922 impresse l'Ulisse di James Joyce in prima edizione, su questa stessa macchina. Soltanto le pagine che richiedevano particolare cura, quali la copertina, il frontespizio e il colophon, furono stampate con un'altra macchina, la platina Phoenix V, che si trova anch’essa in uso ad Alpignano. Le finestre sullo sfondo appaiono oscurate a causa del periodo bellico. Dopo la scomparsa di Alberto Tallone, Roger Lautray insegnò i segreti della stampa a Aldo e Enrico Tallone durante i mesi estivi che trascorreva ospite ad Alpignano. *** Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore.
The Phoenix V is the largest platen press made by Schelter & Giesecke. It was produced at the beginning of the 20th century, after a series of smaller platen presses. Famous for its precision, the Phoenix was bought by the best printing shops in Europe and America. As part of the endowment of Maurice Darantière’s typographic studio, it was used for the printing of many editions, such as the first edition of Joyce’s “Ulysses”. The Phoenix V platen press continues to be used today in Alpignano. La Phoenix V è la più grande platina prodotta dalla famosa casa di Lipsia Schelter & Giesecke. Fu realizzata all'inizio del Novecento, a coronamento di una serie di platine di più piccolo formato. Famosa per la sua precisione, la Phoenix era presente nei migliori laboratori tipografici d’Europa e d’America. Su questa macchina Maurice Darantiere stampò, tra le tante edizioni prestigiose, anche la prima edizione dell' "Ulysses" di James Joyce (1921-22, Dijon). La Phoenix V continuò ad essere utilizzata da Alberto Tallone, che acquistò l’atelier di Darantière nel 1938, ed è tutto’oggi in uso ad Alpignano. *** Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Qualsiasi riproduzione dei testi e delle immagini è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
The delicate mechanism of the rollers needs to be frequently cleaned and oiled. Il delicato meccanismo del carro dei quattro rulli inchiostratori necessita di essere frequentemente pulito e attentamente lubrificato per facilitare l’alternanza in discesa e salita tra le due coppie di rulli inchiostratori (la coppia superiore inchiostra scendendo; la seconda coppia salendo). *** Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Qualsiasi riproduzione dei testi e delle immagini è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
While descending, only the two superior rollers are inking the type; on the contrary, while ascending, it is the other two that ink the text. In this way, each type receives a uniform inking. L'immagine mostra il movimento del carro porta-rulli. Nella fase di discesa sono i due rulli superiori ad inchiostrare la forma; mentre in risalita ad inchiostrare sono soltanto i due rulli inferiori. In tal modo l’inchiostrazione viene distribuita uniformemente su tutta la forma e ciascun carattere viene ‘pennellato’ dai rulli quattro volte. *** Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Qualsiasi riproduzione dei testi e delle immagini è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Heidelberg cylinder flat-bed press
Since the first cylinder press was put on the market in the early 1800s, 150 years of progressive developments and improvements have led to presses such as this Heidelberg, which represent the apex of the typographical mechanics, whose precision contribute to the quality and clarity of letterpress printing. Nel primo Ottocento fu realizzato il primo modello di piano-cilindrica. Da allora, dopo 150 anni di sviluppi e perfezionamenti, questa Heidelberg a giro continuo rappresenta la summa della meccanica tipografica. La sua precisione contribuisce alla nitidezza della stampa a caratteri mobili, prerogativa e vanto dell'editore Tallone.
Lorenzo Tallone at the Stanhope press. Earl Charles Stanhope invented the first all-iron hand press, then replicated by many manufacturers. This is the case of Pierre Alexandre Gaveaux (1782-1844) who made the Stanhope press showed in this photograph. This press is still in use today in Alpignano for the printing of small collections of poetry (such as: G. D’Annunzio, “La Pioggia nel Pineto”; M. Spaziani, “Non si riposa il mare”, Giorgio Carponi, “Eppure io non sapevo darmi pace…”). Il Conte Charles Stanhope, scienziato e filantropo (1753-1816) costruì il primo torchio a braccia completamente in metallo. Il torchio qui raffigurato fu costruito sul modello Stanhope da Pierre Alexandre Gaveaux (1782-1844) all’inizio dell’Ottocento. Il torchio Stanhope è tuttora in uso, soprattutto per la stampa di tirature molto limitare (ad esempio G. D’Annunzio, "La Pioggia nel Pineto", e M. Spaziani, "Non si riposa il mare", Giorgio Carponi, “Eppure io non sapevo darmi pace…”).