Script Typefaces - Caratteri scritti e calligrafici
By Nebiolo Foundry, 1930s. This elegant script appears on the catalogues of the most important foundries, although it was not widely used. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Scritto Lapis, Nebiolo, anni Trenta. Tra le tante declinazioni del carattere calligrafico, questo elegante scritto, denominato Scritto Lapis, è presente nei campionari delle più importanti fonderie, per quanto non di largo impiego. Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Falzkegelschreibschrift Tausenshön
Cast in 1908 by Schelter & Giesecke, Leipzig. It features very projecting serifs. Carattere calligrafico corsivo dell'Ottocento, con evidenti e ardite crenature. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® *** Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Falzkegelschreibschrift Tausenshön
Cast in 1908 by Schelter & Giesecke. The letters are cast on top of slanted stems that fit together. Carattere calligrafico corsivo dell'Ottocento inciso da Schelter&Giesecke. Le lettere sono fuse su fusticini inclinati con incastro prominente e rientrante su ogni lettera. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
By Nebiolo Foundry, 1930s. This elegant script appears on the catalogues of the most important foundries, although it was not widely used. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Scritto Lapis, Nebiolo, anni Trenta. Tra le tante declinazioni del carattere calligrafico, questo elegante scritto, denominato Scritto Lapis, è presente nei campionari delle più importanti fonderie, per quanto non di largo impiego. Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Designed by Alessandro Butti and Aldo Novarese, Nebiolo, 1950. Secondo la testimonianza dell'incisore Giuseppe Bracchino, il carattere Juliet fu disegnato nel 1950 da Alessandro Butti per Nebiolo con la collaborazione di Aldo Novarese. Per ottenere i filetti e le grazie sottilissime di questo carattere calligrafico, si partiva incidendo al pantografo matrici di ottone tratte da premodelli. Entro le matrici si fondeva il carattere su piombo molle (privo di antimonio),siccome il pantografo attraverso le frese non poteva portare i filetti, le grazie e gli incroci alla finezza voluta, sul carattere fuso si interveniva a mano con i bulini (il capo-incisore Mario Molinaro per il colpo 36, che fu il primo della serie e Bracchino per tutti gli altri corpi.) Portati i filetti, le grazie e gli incroci alla massima finezza si procedeva alla realizzazione della matrice galvanica e successivamente alla fusione dei caratteri. Contrariamente ad altri corsivi calligrafici, molte lettere del Juliet non hanno bisogno di crenate, ma il loro profilo è contenuto nel fusticino che le sostiene. I caratteri mostrati sono molto usati e le loro grazie risultano in molti casi inspessite o danneggiate dall'uso.
Designed by Alessandro Butti and Aldo Novarese, Nebiolo, 1950. Secondo la testimonianza dell'incisore Giuseppe Bracchino, il carattere Juliet fu disegnato nel 1950 da Alessandro Butti per Nebiolo con la collaborazione di Aldo Novarese. Per ottenere i filetti e le grazie sottilissime di questo carattere calligrafico, si partiva incidendo al pantografo matrici di ottone tratte da premodelli. Entro le matrici si fondeva il carattere su piombo molle (privo di antimonio),siccome il pantografo attraverso le frese non poteva portare i filetti, le grazie e gli incroci alla finezza voluta, sul carattere fuso si interveniva a mano con i bulini (il capo-incisore Mario Molinaro per il colpo 36, che fu il primo della serie e Bracchino per tutti gli altri corpi.) Portati i filetti, le grazie e gli incroci alla massima finezza si procedeva alla realizzazione della matrice galvanica e successivamente alla fusione dei caratteri. Contrariamente ad altri corsivi calligrafici, molte lettere del Juliet non hanno bisogno di crenate, ma il loro profilo è contenuto nel fusticino che le sostiene. I caratteri mostrati sono molto usati e le loro grazie risultano in molti casi inspessite o danneggiate dall'uso.
Designed by Alessandro Butti and Aldo Novarese, Nebiolo, 1950. Secondo la testimonianza dell'incisore Giuseppe Bracchino, il carattere Juliet fu disegnato nel 1950 da Alessandro Butti per Nebiolo con la collaborazione di Aldo Novarese. Per ottenere i filetti e le grazie sottilissime di questo carattere calligrafico, si partiva incidendo al pantografo matrici di ottone tratte da premodelli. Entro le matrici si fondeva il carattere su piombo molle (privo di antimonio),siccome il pantografo attraverso le frese non poteva portare i filetti, le grazie e gli incroci alla finezza voluta, sul carattere fuso si interveniva a mano con i bulini (il capo-incisore Mario Molinaro per il colpo 36, che fu il primo della serie e Bracchino per tutti gli altri corpi.) Portati i filetti, le grazie e gli incroci alla massima finezza si procedeva alla realizzazione della matrice galvanica e successivamente alla fusione dei caratteri. Contrariamente ad altri corsivi calligrafici, molte lettere del Juliet non hanno bisogno di crenate, ma il loro profilo è contenuto nel fusticino che le sostiene. I caratteri mostrati sono molto usati e le loro grazie risultano in molti casi inspessite o danneggiate dall'uso.
Designed by Alessandro Butti and Aldo Novarese, Nebiolo, 1950. Secondo la testimonianza dell'incisore Giuseppe Bracchino, il carattere Juliet fu disegnato nel 1950 da Alessandro Butti per Nebiolo con la collaborazione di Aldo Novarese. Per ottenere i filetti e le grazie sottilissime di questo carattere calligrafico, si partiva incidendo al pantografo matrici di ottone tratte da premodelli. Entro le matrici si fondeva il carattere su piombo molle (privo di antimonio),siccome il pantografo attraverso le frese non poteva portare i filetti, le grazie e gli incroci alla finezza voluta, sul carattere fuso si interveniva a mano con i bulini (il capo-incisore Mario Molinaro per il colpo 36, che fu il primo della serie e Bracchino per tutti gli altri corpi.) Portati i filetti, le grazie e gli incroci alla massima finezza si procedeva alla realizzazione della matrice galvanica e successivamente alla fusione dei caratteri. Contrariamente ad altri corsivi calligrafici, molte lettere del Juliet non hanno bisogno di crenate, ma il loro profilo è contenuto nel fusticino che le sostiene. I caratteri mostrati sono molto usati e le loro grazie risultano in molti casi inspessite o danneggiate dall'uso.
Designed by Alessandro Butti and Aldo Novarese, Nebiolo, 1950. The numbers do not belong to Juliet type. La riga di numeri non fa parte del Juliet. Secondo la testimonianza dell'incisore Giuseppe Bracchino, il carattere Juliet fu disegnato nel 1950 da Alessandro Butti per Nebiolo con la collaborazione di Aldo Novarese. Per ottenere i filetti e le grazie sottilissime di questo carattere calligrafico, si partiva incidendo al pantografo matrici di ottone tratte da premodelli. Entro le matrici si fondeva il carattere su piombo molle (privo di antimonio),siccome il pantografo attraverso le frese non poteva portare i filetti, le grazie e gli incroci alla finezza voluta, sul carattere fuso si interveniva a mano con i bulini (il capo-incisore Mario Molinaro per il colpo 36, che fu il primo della serie e Bracchino per tutti gli altri corpi.) Portati i filetti, le grazie e gli incroci alla massima finezza si procedeva alla realizzazione della matrice galvanica e successivamente alla fusione dei caratteri. Contrariamente ad altri corsivi calligrafici, molte lettere del Juliet non hanno bisogno di crenate, ma il loro profilo è contenuto nel fusticino che le sostiene. I caratteri mostrati sono molto usati e le loro grazie risultano in molti casi inspessite o danneggiate dall'uso.
Designed by Alessandro Butti and Aldo Novarese, Nebiolo, 1950. Secondo la testimonianza dell'incisore Giuseppe Bracchino, il carattere Juliet fu disegnato nel 1950 da Alessandro Butti per Nebiolo con la collaborazione di Aldo Novarese. Per ottenere i filetti e le grazie sottilissime di questo carattere calligrafico, si partiva incidendo al pantografo matrici di ottone tratte da premodelli. Entro le matrici si fondeva il carattere su piombo molle (privo di antimonio),siccome il pantografo attraverso le frese non poteva portare i filetti, le grazie e gli incroci alla finezza voluta, sul carattere fuso si interveniva a mano con i bulini (il capo-incisore Mario Molinaro per il colpo 36, che fu il primo della serie e Bracchino per tutti gli altri corpi.) Portati i filetti, le grazie e gli incroci alla massima finezza si procedeva alla realizzazione della matrice galvanica e successivamente alla fusione dei caratteri. Contrariamente ad altri corsivi calligrafici, molte lettere del Juliet non hanno bisogno di crenate, ma il loro profilo è contenuto nel fusticino che le sostiene. I caratteri mostrati sono molto usati e le loro grazie risultano in molti casi inspessite o danneggiate dall'uso.
Designed by Alessandro Butti and Aldo Novarese, Nebiolo, 1950. Secondo la testimonianza dell'incisore Giuseppe Bracchino, il carattere Juliet fu disegnato nel 1950 da Alessandro Butti per Nebiolo con la collaborazione di Aldo Novarese. Per ottenere i filetti e le grazie sottilissime di questo carattere calligrafico, si partiva incidendo al pantografo matrici di ottone tratte da premodelli. Entro le matrici si fondeva il carattere su piombo molle (privo di antimonio),siccome il pantografo attraverso le frese non poteva portare i filetti, le grazie e gli incroci alla finezza voluta, sul carattere fuso si interveniva a mano con i bulini (il capo-incisore Mario Molinaro per il colpo 36, che fu il primo della serie e Bracchino per tutti gli altri corpi.) Portati i filetti, le grazie e gli incroci alla massima finezza si procedeva alla realizzazione della matrice galvanica e successivamente alla fusione dei caratteri. Contrariamente ad altri corsivi calligrafici, molte lettere del Juliet non hanno bisogno di crenate, ma il loro profilo è contenuto nel fusticino che le sostiene. I caratteri mostrati sono molto usati e le loro grazie risultano in molti casi inspessite o danneggiate dall'uso.
Notarial document (Central Italy, 1546). Each calligraphy is not like another: the engravers of calligraphic types were inspired by this immense creativity. Questa bella scrittura notarile (Italia centrale, 1546) mostra l'originalità con la quale ogni calligrafo caratterizzava i propri scritti. Gli incisori dei caratteri calligrafici si ispirarono a questo immenso patrimonio di creatività.
Notarial document (Central Italy, 1546) with the typical 'signum tabellionis'. Each calligraphy is not like another: the engravers of script types were inspired by this immense wealth creativity. Questa bella scrittura notarile corredata dal signum tabellionis (Italia centrale, 1546) mostra l'originalità con la quale ogni calligrafo caratterizzava i propri scritti. Gli incisori dei caratteri calligrafici e scritti si ispirarono a questo immenso patrimonio di creatività.
By Roger Excoffon-Ganeau for Olive Foundry, Marseille, 1953. One of the most famous scripts of the 20th century, Mistral was inspired by the kind of informal handwriting which could be found, by example, on the grocery list quickly written as a reminder by the housekeeper. Mistral appears often on store signs, such as ‘Coiffeur pour dames’, etc. Any partial or total reproduction is forbidden without the written consent of Alberto Tallone Editore. © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® Mistral, disegnato da Roger Excoffon-Ganeau per Fonderia Olive, Marsiglia, 1953. Uno dei più famosi caratteri calligrafici del Novecento, ispirato alla scrittura informale, quale potrebbe essere quella della lista della spesa della massaia, scritta rapidamente come promemoria. Questo carattere appare spesso anche nelle insegne di negozi ("Coiffeur pour dames", etc.). Qualsiasi riproduzione è interdetta, se priva dell'autorizzazione scritta dell'Editore. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®
Except for Mistral (Olive Foundry, Marseille) and Penna d'oro (Reggiani Foundry, Milan), these types, including Quick, were cast under licence by Nebiolo © Photos Ottavio Atti - Archive of Styles® In quest'immagine di caratteri calligrafici italiani fusi da Nebiolo, tra cui il Quick, fuso su licenza, fanno eccezione il Mistral della Fonderia Olive e il Penna d'oro della Reggiani. © Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®