WOOD TYPES

   Wooden types, already in use at the dawn of printing as drop caps, continued to be made throughout the centuries, especially those in the larger sizes for setting posters (teather and circus shows, political events and trade fairs). Their multifarious shapes, sometimes borrowed from pre-existing metal types, and more often the result of the creative imagination of their engravers, come in the most diverse variety of styles.

   Ranging from 24 points to 100 ciceros, the collection of wood types in the Archive of Styles® include both series cut with a pantograph machine in the second half of the 19th century, and, most importantly, valuable series cut by hand with the help of stencil templates. The latter can be easily pointed out, because they bear the signs of manual engraving clearly visible on their surface.

   In Italy numerous firms worked in this field during the 19th (Espatrero and Salviati the most important) and the 20th century (Xilografia di Verona, Nebiolo, Xilografia italiana, Xilografia di Legnago, Xilografia Adige, Meneghello & Belluzzo, Xilografia milanese, Melchiori, Xilografia internazionale, Cerqua, Xilografia moderna, and Giuliani e Marziali). Beside them, there were also hundreds of artisans who engraved wood letters in small quantities with chisels and burins (method used also into the 20th century, according to the evidence of some alphabets in the Archive of Styles collection), whose name will remain unknown.

© Photos Ottavio Atti - Archive of Styles®


CARATTERI DI LEGNO

   I caratteri di legno che figuravano come capilettera decorati già ai primordi della stampa, hanno continuato lungo i secoli ad essere prodotti, soprattutto in corpi grandi per comporre manifesti di spettacoli teatrali, lirici, circensi, cinematografici ed eventi fieristici e politici. La loro multiforme architettura, a volte mutuata da preesistenti serie in piombo, e più spesso frutto della fantasia creativa dei loro incisori, comprende i più diversi stili, vasti quanto i loro impieghi. 

   Spaziando dalle grandezze che vanno dai 24 punti alle 100 righe e oltre, l'Archivio degli Stili contempla numerosi tipi prodotti in serie con l'ausilio dei pantografi, ma sopratutto pregiate serie dalla metà dell'Ottocento incise a mano per mezzo di sgorbie e bulini con l'ausilio di mascherine tracciatrici. 

   Alcune delle serie realizzate a mano, dal segno elegantissimo, sono incise e firmate da xilografie di grande prestigio (ad es. Salvati di Foligno); altre, dai tratti più grezzi, sono incise dai tipografi stessi o da artigiani anonimi in piccolissime serie o esemplari unici. L'incisione manuale fa sì che ogni carattere sia originale,  simile agli altri ma mai identico, espressione di una grande creatività e forza comunicativa, che li differenzia dai tipi incisi dalle frese dei pantografi e prodotti in quantità.

   Tra le numerose firme operanti in questo campo in Italia ricordiamo, durante l'Ottocento, Espatrero, Salvati, Melchiori (per limitarci alle più note), e, durante il Novecento, Xilografia di Verona, Nebiolo, Xilografia italiana, Xilografia di Legnago, Xilografia Adige, Meneghello & Belluzzo, Xilografia milanese, Xilografia internazionale, Cerqua, Xilografia moderna, Giuliani e Marziali. Rimarranno invece sconosciuti i nomi degli artigiani che sbalzavano a mano, in piccole quantità, senza firmarle, le lettere con l’ausilio di sgorbie e bulini; sistema praticato anche nel Novecento, a giudicare dagli stili moderni di numerosi alfabeti presenti nell’Archivio degli Stili.

© Photos Ottavio Atti – Archivio degli Stili®


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